Vernice rossa sulla facciata dell’ambasciata ucraina – Il sangue sotto la facciata dello Stato ucraino

La mattina del 5 ottobre 2022 l’ambasciata ucraina a Praga è stata pesantemente imbrattata con vernice rossa. È un messaggio di rabbia allo Stato ucraino, che sta inutilmente sacrificando la popolazione in una guerra a cui questa non intende partecipare. È impossibile restare in silenzio mentre Zelensky e il suo governo negano al popolo la possibilità di scegliere di lasciare il paese bombardato e di non sanguinare per gli interessi della borghesia.

Questa azione è stata intrapresa in solidarietà con le persone colpite dalla guerra, tutti i disertori, gli obiettori di coscienza e coloro che sabotano la macchina bellica. Dietro questo atto di solidarietà si trovano gli stessi orientamenti espressi nel “Manifesto internazionalista contro la guerra capitalista e la pace in Ucraina“…

È comprensibile che Putin e i suoi sostenitori vengano criticati per i crimini che stanno commettendo contro la popolazione della regione ucraina. Tuttavia, non va dimenticata la complicità di Zelensky e del governo ucraino in questi massacri. Mentre l’esercito di Putin bombarda le città ucraine, il governo di Zelensky proibisce alle persone di attraversare il confine per mettersi in salvo. Le tiene nel territorio bombardato sotto la minaccia di punizioni e costringe alcuni a rischiare la vita sul fronte di guerra contro la propria volontà. Deve essere chiaro: Zelensky è una merda tanto quanto Putin! Entrambi hanno le mani sporche del sangue dei civili.

Lo Stato ucraino si dichiara vittima innocente di vicini aggressivi, ma sotto la sua facciata è solo un’altra forma di tirannia. La costante evidenziazione dei crimini dei regimi dittatoriali distoglie l’attenzione da quelli commessi dai regimi democratici. Certo, ci sono molte differenze tra il governo dei dittatori e quello dei democratici, ma è solo che in materia di sacrificio delle vite della popolazione governata, tendono a essere indistinguibili. Sia per gli statisti dittatoriali che per quelli democratici, siamo semplici numeri e risorse umane liberamente disponibili. Ci calcolano e ci raggruppano arbitrariamente. Ci sommano e ci sottraggono. Ci manipolano e ci fanno uccidere. Ci umiliano e ci sfruttano per difendere il potere della classe dirigente.

Non ha senso risolvere il dilemma sull’opportunità di schierarsi con un governo o con un altro in una guerra. Ogni governo sopprimerà i nostri interessi e sprecherà le nostre vite. Putin, Zelensky, Biden, Lukashenko, Zeman e gli altri. Sono solo facce diverse della tirannia globale. Tutti devono essere ripudiati e rovesciati. La gente deve essere libera di muoversi, di trovare sicurezza e di organizzare la propria vita.

Morte a tutti gli Stati!

Aprire le frontiere, rovesciare i tiranni!